Barcelona!

Medium/type: 
  • Printmaking

Fissures in sidewalks, cracks in walls, fingerprints, bricks marked by rain, rust, lines on human faces, the texture of cloth, veins in leaves, peeling paint, ocean shaping the line of the shore, strata in rock, tire marks, genes, footprints on sand, shoeprints on asphalt, crevasses, Pompeii, Nasca lines, Lascaux cave, the astronomical carving at Newgrange, ancient petroglyphs, a photograph, fossils, human memory- the list like a song by Antonio Carlos Jobim.

All of life is etching.

Printmaking is a glorious collaboration, often with many participants: artist, Master Printer, other artists and printers working nearby. All of the materials that go into making an etching must be acknowledged. When working on metal plates—copper, zinc, brass—liquid acid is a fierce protagonist. Its aggression upon metal plates contributes mysteriously and unpredictably to the image in the final work of art.

In Taller 46 in Barcelona, where these etchings were made, there were silent and invisible participants, as well. It would not be wrong to call them ghosts! It was here that Mirò made his large, innovative etchings. Tàpies, Saura, Chillida, Picasso– all have worked in this place. Just imagine an ambience of intense creativity, venerable history, and a dedication to craft. My friends in Barcelona introduced me to a powerful exhibition at the Museum of Science, Forces and Forms in Nature. This exhibition showed how the great, often invisible, forces in Nature—wind, rain, sun, moon, earthquakes, floods, the very turning of the earth itself– create the forms that define our world. One saw a variety of natural structures– trees, seeds, eggs, ocean waves, cones, sand dunes and mountains—exquisitely shaped and brought into being by these great forces. I came away entranced by a sense of the interplay of time, energy and matter and by Nature’s endlessly beautiful, intricate forms. The Barcelona! artworks were inspired by this extraordinary exhibition. I imagined human

action, too, as a force to be included among the great forces, and I, as artist, a legitimate participant in this great cosmic dance! Returning to the studio, I chose Carborundum– a thick, wet material—for my statement. My movements over the etching plates were captured as shapes, like the wind on sand. The result is a group of etchings that bear the memory and imprint of my joyful choreography.

Barcellona! “La vita è tutta una incisione” Fessure nei marciapiedi, crepe nelle pareti, impronte digitali, mattoni marcati da pioggia, ruggine, linee su volti umani, trama di una stoffa, vene nelle foglie, vernice di sbucciatura, oceano che modella la linea della riva, strati di una roccia, segni di pneumatici, orme su sabbia, scarponi sull’asfalto, crepacci, Pompei, linee di Nasca, grotta di Lascaux, scultura astronomica a Newgrange, antichi petroglifi, una fotografia, fossili, memoria umana – l’elenco come una canzone di Antonio Carlos Jobim. La vita è tutta un’incisione. Printmaking è una collaborazione gloriosa, spesso con molti partecipanti: artista, Master Printer, altri artisti e stampanti che lavorano nelle vicinanze. Dobbiamo essere riconoscenti a tutti gli elementi che contribuiscono a creare un’incisione. Quando lavori su lastre di rame, zinco, ottone, l’acido non è un liquido bensì è un protagonista feroce. La sua aggressività sulle lastre di metallo contribuisce misteriosamente e

imprevedibilmente all’immagine nell’opera d’arte finale. In Taller 46 a Barcellona, ​​dove sono state fatte queste incisioni, c’erano partecipanti silenziosi e invisibili. Non è esagerato chiamarli fantasmi! Fu qui che Mirò fece le sue grandi e innovative incisioni. Tàpies, Saura, Chillida, Picasso – tutti hanno lavorato in questo famoso ateliè. Immagina un’atmosfera di intensa creatività, storia venerabile e dedizione al mestiere. I miei amici a Barcellona mi hanno introdotto ad una incredibile mostra al Museo di Scienze, “Forze e forme della natura.” Questa mostra dimostra come le grandi forze, spesso invisibili in natura, vento, pioggia, sole, luna, terremoti, inondazioni, il modo come si risvolta la terra stessa, creano le forme che definiscono il nostro mondo. Era possibile vedere una varietà di strutture naturali: alberi, semi, uova, onde oceaniche, coni, dune di sabbia e montagne – formate squisitamente e “portate ad essere” da queste grandi forze. Sono uscita imbevuta da un senso di interazione del tempo, dall’energia della materia e dalle

forme infinite e intricate della Natura. Il Barcellona! Le opere sono state ispirate da questa straordinaria mostra. Immaginavo anche l’azione umana come forza che deve essere inclusa tra le grandi forze e io, l’artista, ero il legittimo partecipante a questa grande danza cosmica! Tornata allo studio, ho scelto per esprimermi il Carborundum, un materiale spesso e bagnato. I miei movimenti sulle piastre di incisione si tramutarono in forme, come il vento sulla sabbia. Il risultato è un gruppo di incisioni che ricordano e descrivono l’impressione della mia gioiosa coreografia.